Grandi festeggiamenti ieri sera a Trebaseleghe per Elena Rossetto, diciottenne dell’Azzurra Pattinaggio Corsa che ha conquistato la medaglia di bronzo ai mondiali di pattinaggio corsa in Colombia. Ad accoglierla, in un noto ristorante della zona, il sindaco Antonella Zoggia, tantissimi amici, parenti, atleti e dirigenti della storica società sportiva.
Radiosa la giovane campionessa che ha fatto il suo ingresso tra gli applausi generali. Tenace, determinata, con una mentalità vincente in pista, Elena ha trascorso la serata vicino ai suoi compagni di squadra che l’hanno aiutata a prepararsi in vista dei mondiali con delle vere e proprie staffette durante gli allenamenti.
Un gioco di squadra che si è rivelato vincente. Convocata direttamente dal ct Massimiliamo Presti per vestire la maglia azzurra, la pattinatrice di Trebaseleghe ha stupito tutti sulle Ande portando l’Italia sul podio. In condizioni non facili, a 1300 metri d’altezza, con avversarie molto preparate tecnicamente, abituate a lunghi ritiri a quote di tre mila metri d’altitudine.
“La difficoltà maggiore è stata confrontarsi con la bravura e la forza delle atlete in gara, in particolare delle colombiane che sono molto forti – ha ammesso Elena – E’ stata molto dura, soprattutto nei primi giorni, quando si sentivano gli effetti dell’altitudine e l’ossigeno scarseggiava”. Ostacoli che non hanno impedito alla Rossetto di spingere al massimo e di conquistare un podio che vale come un oro. “A otto giri dalla fine sono partita in fuga ed è stato allora che ho pensato di potercela fare – ha proseguito – Fino alla fine non si può sapere, è una gara a punti. Quando è arrivato il risultato è stata una bellissima emozione”.
Una grande soddisfazione per tutta la squadra, dagli atleti ai dirigenti, che hanno seguito step by step la preparazione della pattinatrice padovana. “E’ un risultato frutto di una crescita costante nel tempo – ha spiegato l’allenatore Raul Cavinato – Elena ha affrontato tutti gli allenamenti senza mai scoraggiarsi, anche negli ultimi due mesi. Un periodo, quest’ultimo, molto intenso perché sapevamo di dover competere con nazioni che praticano il pattinaggio ad altissimi livelli”.
Ed Elena, studentessa all’ultimo anno del Liceo scientifico, ci ha creduto fin dall’inizio, impegnandosi nel conciliare sport e studio. Alta la posta in gioco ma non troppo per un’atleta giovanissima ma con un palmares già gonfio di vittorie. Una lunga lista, con la prima coppa conquistata già all’età di quattro anni e gli ultimi importanti successi ai Campionati europei e all’Aquila in occasione della tappa di Coppa Europa.
“Quello che stupisce di Elena è che ha un ordine mentale di un’atleta matura – ha affermato il presidente della società Giulio Fortuni – Ha sicuramente traguardi e risultati importanti da raggiungere in futuro. Il bronzo mondiale è un successo straordinario che è stato conquistato anche grazie al fatto che tutta la squadra si è stretta attorno a lei. La differenza poi l’ha fatta Elena in pista con la sua capacità di saper spendere le energie al momento giusto”.
Su questa linea anche Fabio Catalano, responsabile sportivo del gruppo. “Ho la fortuna di vedere gli atleti in pista e dietro un terzo posto mondiale c’è un lavoro enorme – ha precisato Catalano – Elena ha fatto una stagione incredibile con allenamenti duri ai quali non si è mai sottratta. Ha un grande senso del dovere ed è molto appassionata a questo sport. Sa mettere testa e disciplina in gara cogliendo il momento giusto per cambiare passo e andare in fuga. E’ questo che fa la differenza”.
Presente alla serata, in rappresentanza della comunità di Trebaseleghe e di tutta l’amministrazione comunale, anche il sindaco Antonella Zoggia che ha ricordato i successi agonistici di Elena mettendole al collo le medaglie conquistate in questi anni. “E’ una soddisfazione e un orgoglio per tutto il paese – ha dichiarato il primo cittadino - Ti ringraziamo Elena per questa vittoria e soprattutto per il percorso che hai fatto. Sei un esempio nello sport in questo momento. Questo importante risultato è stato possibile anche grazie a tutto il lavoro fatto da chi è venuto prima. L’Azzurra è una società che è cresciuta nel tempo con l’impegno di chi l’ha guidata e delle stesse famiglie che hanno saputo costruire uno spirito di amicizia e collaborazione. Un risultato importante per lo sport che è prima di tutto un’educazione alla vita. Per questo è importante offrire ai ragazzi e alle nuove generazioni l’opportunità di allenarsi a vivere, a sopportare le frustrazioni, la fatica, a impegnarsi per raggiungere dei risultati”.
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