
Tecuceanu, promessa dell’atletica di Trebaseleghe, ora può gareggiare per l’Italia
Roberto Turetta
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Catalin Tecuceanu ha tagliato grandi traguardi nell’atletica leggera sia personali che di categoria. Ma uno di molto importante l’ha raggiunto lo scorso 12 novembre con l’ottenimento della cittadinanza italiana, a Trebaseleghe suo comune di residenza con tutta la famiglia.
Classe 1999, giunto in Italia nel 2008 dalla Romania, da tempo attendeva di diventare italiano a tutti gli effetti. "Mi sento perfettamente integrato visto che abito qui dalle elementari. Ora posso gareggiare per la nazionale italiana".
L’atletica era una passione di famiglia. "Sia mio padre che i miei fratelli praticavano qualche specialità, è stato facile avvicinarmi a questo tipo di pratica sportiva. Finché nel 2012 è partita ufficialmente l’avventura, quando mi sono tesserato per una società di Noale a pochi chilometri da casa. Ho provato tutte le specialità fin da subito, fino a trovarmi particolarmente a mio agio nel mezzofondo, gli 800 metri: ti permette di avere una strategia e gestire meglio la partenza. E poi mi ha sempre portato a buoni risultati, incoraggiandomi a continuare".
Le gare che ricorda con particolare soddisfazione sono le ultime a Rovereto e Zagabria. «Ho toccato il record personale di 1’44’’19, circa mezzo secondo da quelli italiani di Marcello Fiasconaro (1’43’’7) e Andrea Longo (1’43’’74)». L’obiettivo implicito (ma neanche tanto) è di raggiungerli e se possibile superarli, in vista delle Olimpiadi di Parigi del 2024.
In precedenzaTecuceanu gareggiava con l’equipe nazionale rumena, Paese con una buona tradizione nel mezzofondo, soprattutto femminile. Nel suo curriculum può annoverare la conquista del titolo rumeno junior negli 800 e 1500 metri, nella prima metà del 2018. Ora è pronto a difendere i colori di quell’italiana, dopo essere entrato nel 2016 nel team di Silca Ultralite con sede a Vittorio Veneto. "Mi ha portato alla Silca il mio attuale allenatore Lionello Bettin, che avevo conosciuto a Noale. Con Lionello c’è un rapporto quasi paterno, mi ha sempre motivato moltissimo". Come per molti atleti, i risultati non sono arrivati subito. "Mi sono sempre allenato moltissimo, almeno una volta al giorno nel periodo delle competizioni e due negli altri periodi. Fino a 2, 3 anni fa non sempre ottenevo in gara quanto mi aspettavo, nonostante mi preparassi molto bene. Ora riesco a dare il 100 per cento di me stesso".
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