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“Premio alla carriera” per il campione del mondo master di Mountan bike Fabrizio Stefani

07 Novembre 2021 - 00:00
Giancarlo Noviello
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Giancarlo Noviello

Una sorta di “premio alla carriera”, assegnato ad uno sportivo proprio da chi ogni giorno verifica come l’impegno e la costanza possano portare a grandi risultati. E’ stata una festa la consegna a Fabrizio Stefani, 64 anni, originario di Gallio ma da qualche anno residente a Cadoneghe, di un riconoscimento per i grandi risultati agonistici, un percorso che lo ha visto conquistare il 20 agosto scorso il titolo di Campione del mondo Master di mountain bike cross country a Praloup, in Francia, sulle Alpi della Provenza. 

Un grande risultato agonistico premiato con una statuetta con dedica e assegnato all’atleta da Mauro Salvalaggio, tecnico ASI e suo preparatore atletico, e da Francesco Rotola entrambi soci della Bodyline Fitness di Cadoneghe dove si allena lo sportivo.

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Nella foto Fabrizio Stefani tra Mauro Salvalaggio a sinistra e Francesco Rotola a destra, soci del Body line Fitness di Cadoneghe 

“Ho conquistato un risultato talmente inaspettato che mi sembra di essere all’interno di una lavatrice mentre centrifuga – racconta con emozione Fabrizio Stefani – E’ la mia quarta partecipazione ad un mondiale, dopo aver trascorso i primi tre anni da atleta assieme al primo presidente vicentino della mia società, la “Bike Pro Action”, Fabio Zampese. A Cadoneghe mi sono messo in gioco con un nuovo progetto e nuove ambizioni, decollato diversi mesi fa grazie al sostegno di alcuni amici che sono riusciti a convincermi a non gettare la spugna e ad affrontare con nuova determinazione questa disciplina sportiva che richiede sacrificio e costanza. Un’esperienza, che nonostante la mia età mi sta ripagando dandomi moltissime soddisfazioni, soprattutto dal punto di vista umano. Ecco perché questo riconoscimento, per quanto non assegnato da enti o federazioni, è per me molto importante”. 

La Mountain bike cross-country è l’unica disciplina della mtb ad essere entrata nel programma delle Olimpiadi estive. Si tratta di una competizione tra corridori che si sviluppa lungo un circuito ad anello di lunghezza compresa tra i 4 e i 10km, molto spesso creato ad arte, che viene ripetuto per un numero definito di giri.  Le gare durano in media 1,5-2 ore e sono contraddistinte per un elevato livello di sforzo, per la velocità sostenuta e per i passaggi tecnici (rock gardens, discese in single-track, radici, curve cieche). Qui la tecnica non è la caratteristica principale, quanto lo sono la capacità di andare forte e di mantenere l’andatura per tutto il tempo.

“Fabrizio Stefani è un uomo con una grande passione e una forza di volontà straordinaria – ha spiegato il suo preparatore atletico Mauro Salvalaggio - e in Francia ha dimostrato ancora una volta di essere uno dei più grandi nel ciclismo amatoriale master, trionfando nel campionato mondiale. Dietro ai sacrifici di Fabrizio c’è una forte cultura e una base di sani principi, che sono elementi fondamentali per resistere ai tanti sacrifici che solo uno sportivo di questo livello deve affrontare. Sono molto orgoglioso di allenare Fabrizio, perché a 64 anni rimane un eterno ragazzo, disponibile e generoso, che guarda al mondo con uno sguardo libero e curioso e ha un cuore che batte forte per l’amore che mette sempre nelle sue sfide agonistiche, senza mai risparmiarsi, facendo notevoli sacrifici per raggiungere, passo dopo passo, i risultati”.

 

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