
Rambla, spirito di gruppo e agonismo nel calcio a cinque femminile
Roberto Turetta
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C’era una volta la Rambla femminile del calcio a 5, felice sorpresa della massima serie nonché trampolino di lancio per molte calciatrici di talento. Quella squadra, approdata nella serie A nel 2015 e fusasi in un’altra realtà con la cessione del titolo, è stata rifondata tre anni più tardi con lo stesso nome. Le ambizioni forse sono cambiate, ma lo spirito originario di far giocare ragazze del territorio con la giusta dose di divertimento e senso della sfida è rimasto. Perlomeno nelle intenzioni dei dirigenti.
“Io e una mia amica volevamo offrire una nuova opportunità di gioco a tante appassionate della zona -spiega Francesca Piovanello, alla guida delle ragazze in questo campionato dopo un periodo da giocatrice e dirigente-. Grazie con la società Psv Vigodarzere abbiamo costituito una nuova realtà, con una rosa nutrita e appassionata: in questa stagione siamo partite con 14 tesserate“. E lo dice una che dichiara puro amore per il calcio a 11 e a 5.
“Dare calci a un pallone mi è sempre piaciuto moltissimo. Queste, al netto delle mie capacità effettive e delle poche opportunità per la pratica al femminile nei decenni scorsi. Ho iniziato con il calcio a 11, tra trasferte lontane e tante altre difficoltà, ma anche tra momenti di gioia ed euforia: grandi gol su punizione, esultanze partecipate di tutto. Poi non ancora ventenne sono approdata al futsal a Montegrotto Terme, per fare tappa alla Rambla quando avevo 26 anni. Una volta smesso di correre in campo sono divenuta allenatrice, sia di formazioni maschili che di femminili, tutte giovanili. Quest’anno è la prima volta che seguo una prima squadra, seppure mantenga alcuni punti fermi nel mio modo di impostare gli allenamenti: uno, è creare lo spirito di gruppo; l’altro, portare un po’ di sano agonismo, inteso come voglia di vincere e combattere“. Con lei è rimasta peraltro l’amica co-fondatrice, Elisa Milani.
Le sue ragazze gareggiano nel campionato TuttocampoCup, parallelo a quelli Figc e suddiviso in quattro gironi a livello veneto per 32 compagini complessive; una volta terminato, prevede un torneo per l’assegnazione della coppa. Utilizzano per le partite casalinghe gli impianti del Palacertosa di Vigodarzere. L’avvio è stato nel complesso positivo: a parte la sconfitta nella gara di esordio, si sono imposte nettamente nelle due partite successive e hanno portato in alto i colori sociali blaugrana.
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