
Basket: l'Antenore Energia Virtus accede in B Nazionale
Giovanni Pellecchia
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«E' bellissimo!» osserva, ancora frastornato a bordo parquet, il presidentissimo della Virtus Gianfranco Bernardi. «E' tutto veramente bellissimo» gli fa eco lo storico capitano virtussino Federico Schiavon, reduce dal tradizionale taglio della retina. 87 anni l'uno, 13 stagioni in maglia neroverde l'altro. Sono loro due gli emblemi della continuità Virtus.
Riavvolgiamo il nastro: 24 maggio 2015, la squadra allenata da Massimo Friso (sugli spalti) torna in una categoria nazionale; 24 maggio 2023, la Virtus aggiudicandosi per 83-62 in un palasport di Rubano stipato in ogni ordine di posti la decisiva gara5 della serie dei Play In con la Falconstar Monfalcone accede nella nuova Serie B Nazionale (questa la denominazione scelta dal recente Consiglio federale della Fip) che prenderà il via dalla prossima stagione.
«Sono contento per Franco (Bernardi, ndr) – sottolinea il presidente della Fip provinciale Flavio Camporese -: lui rappresenta il basket padovano! Si è goduto tutto, dal 2015 al 2023… Uno spettacolo fantastico».
«Il primo con cui mi sono complimentato è stato proprio il nostro capitano, anche se ultimamente “poco giocatore” - evidenza il direttore generale Nicola Bernardi -: è stato un elemento fondamentale per la crescita di questi anni, ricordo ancora quando abbiamo parlato con lui elaborando dei “progetti” condivisi».
Missione compiuta, dunque. La Padova del basket neroverde accede Serie B Nazionale. Un risultato voluto fin dall'estate scorsa, quando in sede di campagna-acquisti, oltre ad alcune importanti conferme, sono arrivati due autentici “top player” per la categoria (Ihedioha e Paolin). Accarezzato a lungo nell'arco della stagione, in cui la formazione di Riccardo De Nicolao esprimendo un gioco spumeggiante e divertente per i suoi tanti tifosi, ha praticamente sempre oscillato tra 4° e 5° posto (ovvero la soglia per accedere direttamente alla nuova categoria ed anzi poter disputare i Play Off per l'A2). Ma che, sfumato appunto il 4° posto, è stato rimesso in discussione: per la formula di questi play in (tra le vittime l'altra padovana, Guerriero Ubp Petrarca, sconfitta 3-0 nella serie con Crema nonostante le prime due gare in casa), certo, ma ancor di più perché la Virtus si è ritrovata due volte sotto nella serie con la Falconstar. Dopo che questa aveva espugnato Rubano nella gara d'esordio e ancora sull'1-2 dopo la prima a Monfalcone, che ha costretto i neroverdi a una decisiva gara4 sul medesimo parquet disputata per di più senza Michele Ferrari infortunato (il migliore tra i virtussini durante la stagione per rendimento, con quasi 15 punti ed oltre 7 rimbalzi di media). E perfino in gara5 dove, al di là dello scarto finale, i bisìachi in avvio di ripresa si erano portati sul +7 (39-46).
«Siamo stati buoni indovini – rivela Nicola Bernardi - quando, a inizio stagione vedendo la formula, avevamo sentenziato: sfortunata quella squadra che, dopo essersi giocata il 4° posto fino all'ultimo, dovrà disputare una serie “play in” con cinque gare nello spazio di dieci giorni e magari, per di più, con qualche acciaccato… Solo che quella squadra, siamo noi! Complimenti ai ragazzi ed al coach: abbiamo vissuto un anno veramente bello e senza tensioni. Ora godiamoci la festa». «La soddisfazione è tantissima, ma prima di tutto vorrei fare i complimenti a Monfalcone – spiega coach De Nicolao -: ci siamo dovuti inventare mille e più cose per averne la meglio. Abbiamo fatto una stagione veramente importante, rischiando di non cogliere i frutti di quanto fatto: perché, al di là di quello che passi ai giocatori, ti “scende la catena” quando sfiori il bersaglio grosso e ti trovi a dover affrontare squadre di metà-bassa classifica che in dieci giorni si possono giocare la stagione della vita. La tensione, proprio per questo, ha reso gara1 complicatissima. Ma avevamo un dovere morale per la città e questo tifo incredibile, che spero sia la base anche per l'anno prossimo. Sono contento inoltre che gara5 l'abbiano decisa due “under” (Cecchinato e Marangon, ndr) ed un esordiente a questi livelli come Osellieri».
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