La corsa per i playoff nel campionato regionale a squadre, le vittorie dei singoli atleti e il rilancio dopo il Covid in una disciplina di nicchia, le freccette: insomma, la Rambla Steel va alla grande. «Stiamo andando bene, speriamo di continuare fino in fondo – spiega Marco Grifalconi, attuale capitano della squadra - L’anno scorso abbiamo avuto un calo verso la fine che ci ha fatto arrivare al quinto posto. Purtroppo non è stato facile riprendere dopo l’interruzione della pandemia, specie per uno sport conme il nostro, che è ancora di nicchia».
Eletto due anni fa in un’assemblea, Grifalconi guida un gruppo di una ventina di atleti tra cui due femmine che disputano le gare in gruppo o come singoli (peraltro molto promettenti). Le squadre si incontrano una contro una ogni giornata, in gare suddivise in nove manche; al termine chi ne conquista di più (sono di proposito complessivamente dispari) vince e si porta a casa due punti, che poi si sommano alla fine del girone e decidono le posizioni in classifica. «E’ un regolamento complesso –prosegue Grifalconi- non si tratta solo di colpire con la freccetta il cerchio centrale, ma si ottiene anche un punteggio centrando gli spazi nei cerchi concentrici. Durante gli allenamenti, almeno una seduta alla settimana, facciamo le prove e elaboriamo le tattiche e le strategie».
Poi ci sono i singoli, gare individuali dove vince chi si aggiudica per primo tre manche (e se ne disputano fino a un massimo di cinque). Atleti di punta Michele Turetta, che l’anno scorso ha partecipato all’Open di Šamorín in Slovacchia, prima tappa del massimo circuito della Federazione Mondiale, e Giulia Bernardelli, attualmente quarta nella classifica nazionale. Importanti anche i risultati a livello regionale: i due campionati vinti da Samuele Casotto e Alessio Passadore, quello aggiudicatosi da Luca Marangon, e il terzo posto ottenuto dallo stesso Grifalconi il 26 febbraio scorso.
Percorsi lusinghieri, ma che per il capitano della Steel i risultati sarebbero ancora più rilevanti se ci fosse una federazione più forte alle spalle: «Bisognerebbe crescere come numeri in generale, in modo che ci possa essere una selezione più forte. Non mancano i team in Italia, ma non siamo certo ai livelli di Gran Bretagna e Paesi Bassi. Il problema? Mancano strutture adeguate e ci vuole tanta promozione. Io stesso ho iniziato perché all’epoca Rambla si ritrovava in un bar sotto casa mia, a Tencarola di Selvazzano Dentro».
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